Lo Studio Fresta effettua:
- perizie
Elemento prefabbricato in c.a.v. da impiegare come barriera artificiale per il ripopolamento ittico, di sezione parallelepipedo, dalle misure e particolari costruttivi, realizzato in 2 elementi dal peso di 100 Ql./cad., confezionati con calcestruzzo pozzolanico C/400, gettati in casseri metallici e vibrati ad alta frequenza per un ottimo rapporto acqua-cemento, con faccia vista leggermente porosa per favorire l’insediamento degli stadi embrionali e delle uova. Il modulo così realizzato, presenterà cavità di diverso cubatura, sia in altezza che in larghezza, in modo di procurare rifugi ed habitat ideali a organismi marini diversi. IMPIANTI DI DEPURAZIONE ASCENSIONALI
Con queste tecnologie è possibile progettare e realizzare impianti di trattamento reflui Il Sistema depurazione delle acque reflue deriva dal sistema ascensionali. Questo, con 3 – 5 metri di diametro presenta fattori di costruzione e di impermeabilizzazione con elevato rispetto per le falde acquifere, che altrimenti potrebbero esserne inquinate. Lo sviluppo in Europa ( comprese zone a clima molto freddo ) pur avendo importanti vantaggi di ingombro e di efficacia garantisce la soluzione ai problemi della depurazione. L’impianto grazie al suo sistema di distribuzione dell’aria e sviluppato per la profondità desiderata fino a circa 100 metri di profondità. Questo permette di scavare l’alloggiamento del reattore in verticale e di impermeabilizzare perfettamente l’opera con una camicia di polietilene ed una sigillatura delle giunture, oltre a cemento e ghiaia. Dopo i trattamenti primari, l’acqua da depurare passa attraverso una vasca di equalizzazione e, successivamente entra nel reattore, all’interno del quale è dosata aria compressa. Questa – operando a pressioni da 2 a 15 atmosfere – forma dei letti semiliquidi di melme efficienti il cui rendimento è altamente elevato ( in un impianto funzionante ad ozono, si è abbattuto il COD da 15,000 a circa 50 gr in un solo trasferimento ). Questo processo, a alta pressurizzazione, determina, oltre all’ossidazione dei fanghi biologici strutturati in una ossidazione chimica COD e biologica BOD5 una serie di ossidazioni chimiche che di fatto rendono l’eluato chimicamente più digeribile delle acque reflue comunemente trattate. Dopo i trattamento di sedimentazione, separazione grassi, grigliatura e denitrificazione, secondo questo processo, il liquame grezzo viene convogliato nel bacino di aerazione dove, mediante l’insufflazione di una quantità di aria opportunamente dosata, si favorisce la formazione di masse di microrganismi (fanghi attivi), che assorbendo le sostanze inquinanti contenute nell’acqua le eliminano poi sottoforma di composti ossidati semplici (acqua, anidride carbonica, ecc…..). Dalla vasca di pretrattamento, i reflui vengono convogliati nella vasca ascensionale. Dove continua lo scambio liquido gas ( acqua/aria) e per effetto della gravità scendono verso il basso dell’impianto ascensionale. Nell’impianto ascensionale, i fanghi attivi emulsionati con la frazione liquida, avviano una fase di digestione aerobica con una reazione di antropofagia degli stessi che diminuiscono la quantità dei fanghi in esubero favorendo l’azione sub-verticale dei fanghi più leggeri. Questi, in continua emulsione ( e inviati nella vasca di denitrificazione ) svolgono l’azione riducente dei liquami in ingresso. Nella parte bassa della vasca ascensionale, una serie di air-lift fanno risalite l’emulsione liquido/fango fino all’altezza della vasca di equalizzazione. Queste operazioni vengono aumentate o diminuite dal un programma informatico che ne gestisce le quantità di liquami in ingresso, rispetto all’acqua depurata. L’azione di risalita, quasi istantanea, agisce come una depurazione biologica senza additivi o intervento esterno; i batteri, i funghi, le spore e i virus contenuti nel refluo, grazie alla depressione quasi immediata, subiscono uno sbalzo di pressurizzazione da 15 a 1 Atm, il risultato è fatale; l’azione di depressione causa un effetto biologico conosciuto col nome di lisi batterica con conseguenza della rottura del citoplasma e la morte biologica degli inquinanti biologici. Le acque che ritornano alla superficie risultano batteriologicamente puri. Alla fine della risalita delle acque trattate, queste vengono ripartite fra: - un buon 5% ritorna alla vasca di denitrificazione; - un buon 5% ritorna alla vasca di equalizzazione; - un buon 70% va alla vasca di sedimentazione; - un buon 20% ritorna alla vasca di ossidazione ; la massa di fanghi biologicamente attivi (i distruttori della sostanza organica inquinante) sia sempre in eccesso rispetto al liquame (sostanza nutritiva); il processo di depurazione perciò si svolge nella cosiddetta fase autogena o auto-ossidazione che è caratterizzata dalla continua distribuzione della massa di fanghi da parte degli stessi microrganismi che la compongo. I fanghi attivi decantati vengono inviati alla vasca di sedimentazione in maniera che in quest’ultima la siano separati dal liquido per decantazione; l’acqua depurata effluisce, allo scarico finale dell’impianto. I vantaggi - verso i sistemi consueti - sono di tipo ambientale ed finanziario. La superficie occupata è di molto al di sotto dei sistemi a fanghi attivi tradizionale e risulta completamente sotterrato e protetto. La formazione di poltiglie biologiche ( nauseabondi e dispendiosi da rimuovere ) è ridotta del 80%, perfino inferiore a 8/12 Kg/anno per abitante, mentre negli impianti tradizionali la formazione delle poltiglie è superiore a 80/90 Kg/anno ricca di batteri e virus che non ne permettono l’uso in agricoltura. Questi meriti derivano dal circondariato in cui il sistema ascensionale è collocato che in genere è abbastanza omogeneo e sensibile nelle aree ospedaliere e(o di alta influenza virale, in quanto ne annulla la dispersione. Una eccezionale qualità del sistema ascensionale è quella dell’utilizzo nelle zone turistiche e /o di differente impatto negli alberghi. Un sistema elettromeccanico, posto all’ingresso del sistema, ne controlla il flusso dei liquami in ingresso e di conseguenza ne garantisce gli elevati standard qualitativi delle acque in uscita, anche in caso di alterazioni degli abitanti equivalenti o delle sostanze introdotte, rendendo l’impianto sempre utilizzabile a qualsiasi condizione esterna. Dallo studio geotermico realizzato in ambienti estremi, l’uso dell’impianto è condizionato da modeste accortezze progettuali che lo rendono idoneo anche nelle zone artiche.
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